Guardo le candele.
Sono tante, sono almeno 7 o 8.
Forse sono troppe…
Ci addormenteremo come dei cretini, la fiamma si abbassera’ a livello del tavolino, brucera’ un fazzoletto, poi il pacco di sigarette, poi il tavolino, poi la moquette e poi i maledetti muri di legno e moriremo tutti.
Non succedera’. Figurati se succede. Non succede mai.
Guardo le candele.
Nella penombra soffocata della stanza satura di fumo danno una luce piacevole da fissare, non sono ne’ buio ne’ una lampadina, non danno fastidio e non mettono paura.
Potrei stare qui per ore.
Sono qui a guardarle da ore.
Mi accendo la milionesima sigaretta della giornata, ci metto il giusto tempo, la tengo per il filtro e la faccio girare tra i polpastrelli a un millimetro dalla fiamma. Poi quando vedo che la carta brucia giro piu’ veloce e la allontano di un po’.
Potrei continuare per molti minuti.
Lo sto facendo da molti minuti.
Ha un che di erotco titillare la punta della sigaretta in questo modo, sempre lili’ per accendersi pero’ sempre un niente distante.
Si capisce, no? Anche se e’ una sigaretta.
Guardo l’accendino (“bic, grande, possibilmente nero… si che c’e’ lo vedo da qui… no dietro a quello li’, ho detto DIETRO, si esatto, grazie”) appoggiato sopra il pacco di sigarette. [la fiamma si abbassera’ a livello del tavolino, brucera’ un fazzoletto, ESPLODERA’ l’accendino, brucera’ tutto il quartiere e tutta l’europa occidentale] (Non succedera’. Non succede mai.)
Lo prendo in mano, premo il pulsantino rosso e lo avvicino a una candela. Si accende. [graziealcazzo]
Se lo allontano fino a qui non si accende che dopo 5 secondi che tengo schiacciato e fa una piccola vampata.
Se continuo a tenere premuto si rompe. E’ una cosa che te la dicono fin da quando sei piccolo. Se tieni un accendino troppo acceso si fonde una roba dentro e si rompe.
Ti esplode in mano, ti cava gli occhi, ti strappa i vestiti, diventi negro e ti muore la mamma.
Chissa’ quanto tempo ci va perche’ questa notevole sequenza di eventi prenda corpo… Saranno almeno 15 secondi che e’ acceso adesso, mi metto a contare 21, 22, 23 secondo me conto troppo lento, e la fiamma e’ troppo bassa, cosi’ non fondera’ mai 37, 38, 39…
Bah quante cazzate ti dicono fin da quando quando sei piccolo, scommettiamo che non si rompe niente? 80, 81, 82, 83…
Scotta sul pollice, vedo la fiamma ondeggiare e salire e scendere rapidamente… vavvedere che alla fine qualcosa succede davvero 135, 136, 137 devo tenere schiacciata la linguetta con la punta dell’unghia senno’ non riesco a tenere il dito vicino alla rotella che e’ a contatto
con la fiamma da quanto scotta. Mi sa che cedo prima io della plastica, magari con un accendino piu’ del cazzo tipo quelli dei marocchini sotto casa esplode prima [nota: comprare accendino del cazzo da marochino sotto casa] 158, 159, 160 boh direi che basta anche cosi’, non credo che diventera’ piu’ caldo ne’ tantomeno che esplodera’ se non e’ successo fino ad ora. Salto via il pollice e ci mette 3 secondi per spegnersi.
AH! Allora l’hai sentita un po’ cazzo!…
Bene. Primo round a me. Mi passo la lingua sul dorso della mano, sopra la ciccia tra pollice e indice. Disinfetto preventivamente. Giro l’accendino spento a testa in giu e lo lascio a 1 millimetro dalla pelle.
Sisi, primo round decisamente a me. Premo.
Chiudo gli occhi. Conto 1, 2, 3, 4 maledico ogni secondo speso a tenere acceso quell’affare, 8, 9, 10, 11 continuo a pensare che secondo me conto troppo piano 15, 16, 17, 18. Basta. Tolgo il metallo dalla carne e constato che non profuma di grigliata. Sta gia facendo una bolla e c’e’ una parte senza pelle esposta. Rimarra’ il segno. Pari. Un round a
testa. Secondo me alla fine e’ andata pari.
Neanche questa volta sono riuscito a piangere. Idee sul come fare?