Dopo una ricognizione in orari più consoni (qui), un’allegra brigata di CAZzari, di nome e di fatto, ha affrontato la più bella via di salita a Punta Martin in piena notte, con vetta all’alba.
Prove generali di montagne gigantesche e avventure memorabili
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Più di mille parole
Raduno conviviale di arrampicata a Cravasco
unò, dùe – giornata impegnativa per il C.A.Z.
Gran tour del genovesato, messe a curriculum 2 vie molto interessanti, entrambe in qualche modo con afflato montagnesco: la cresta Federici a Punta Martin e la nuova via Andrea e Paolo (anche nota come rocca du Fo) di cui abbiamo gia ampiamente discusso qui.
Ci interessavano queste 2 vie qui per fare un po’ di formazione, progressione in conserva (s)protetta e un po’ di free-solo facile sulla prima e un po’ di abitudine alle vie lunghe ben protette sulla seconda, cosi’ che poi questa estate possiamo SPACCARE I CULI sui monti veri
Federici:
Rocca du Fo:
Un pezzo di C.A.Z. a Deiva
Che si vada a scalare a Deiva (sfinge) non e’ ne’ una novita’ ne’ una notiziona. La novita’ sono le bellissime foto, courtesy of Luisa Civardi, che poi e’ la stessa delle foto del post precedente
Esterel 2014
Un miliardo di foto, per quelli tipo mima’ che no c’hanno faccialibro
The 3 stooges – versione Alpi Liguri
Esterno, giorno. Poco dopo l’alba.
Personaggi:
stooge 1: Il Capo ™
stooge 2: L’atleta
stooge 3: Il tavolaro o l’uomo con 2 sole lame
Lo scenario e’ quello della parte alta del Canale dei Genovesi sul Marguareis, in condizioni invernali il salto di roccia che chiude il canale e’ ricoperto di neve, quindi fatta una piccola doppia dal colle, ci si posiziona per partire con sci/tavola subito sotto. Non lo so con precisione quanto pende “LI'” pero’ pende molto. Guardare queste foto per credere.
[l’ultima foto e’ presa da un po’ piu’ giu, dove la pendenza si addolcisce un pelo. Notare il sotto della tavola.]
Quando scende l’ultimo dalla doppia, con la corda sulle spalle un po’ scomposta, gli altri 2 lo guardano e commentano quasi in coro:
Il tavolaro/L’atleta: “Guarda che la corda li’ non va mica bene…”
Il Capo ™: “E che facciamo? la buttiamo giu dal canale?”
Il tavolaro (accidentalmente, il padrone della corda): “Col cazzo, vieni qua che me la metto nello zaino piuttosto”
Il Capo ™: “Ok, ve la tiro”
L’atleta: “Avvicinati un pelo e la piglio io”
[Il Capo ™ tira la corda]
[L’atleta manca la corda]
[la corda comincia a scivolare giu’ x il canale]
Il tavolaro: “Vabbeh la recuperiamo dopo allora…”
[la corda accelera minacciosamente giu per il canale]
Il tavolaro: “Massi’ cmq non mi serviva poi molto quella corda li'”
[la corda fa la curva del canale e scompare alla vista]
Il tavolaro: “Avevo anche una mezza idea di buttarla via…”
Le foto sono di Alessandro Albicini
C.A.Z. sez. alpinismo & arrampicata – Proposte semiserie per inverno/primavera/estate 2013/2014
Come l’anno scorso butto giu’ un po’ di idee sulle cose che possiamo valutare di fare. Va da se che trattasi di un elenco in divenire, che chi ha idee le dica e che affiancamenti per la parte organizzativa sono sempre ben accetti
INVERNO [ovvero cose che si puo’ anche pensare di fare prima del 21/3]
- Il Polluce dalla cresta SO – proposta già strutturata nell’inverno scorso, qui , io ci riprovo, sai mai…
SENZA SE E SENZA MA [ovvero cose che se non le facciamo, ci dobbiamo nascondere e darci al macrame’]
## ROCCIA ##
- liberare il diedro alla torre Laura [qui]
- ripetere e aggiustare la variante alla nuova via Andrea e Paolo [qui]
- una (o piu’?) a scelta tra le grosse vie sopra alla tartabaita [il diedro Raffi – Rattazzani o Tempi Moderni su Punta Udine dietro al rifugio Giacoletti e/o la via Manera alla Punta Sella]
- …o 3bis… Dietro al Giacoletti, a chi fa impressione il VI in montagna c’e’ la Cresta di Punta Udine che pare un itinerario della madonna tutto di IV. Tipo che si potrebbe fare questa e poi i diedrone il giorno dopo :p
## QUOTA ##
- Il Polluce (cfr. un po’ piu’ su)
- La Cresta di Rochefort con allegato, eventualmente, il dente del gigante a chi gli manca
- Via Ottoz alla Pyramide du Tacul (vetta a 3.468, sviluppo 300m 10 tiri, max 5c) – relazione qui
- Il Monte Bianco, o dai 3 monti (Paure? Terrori?) – relazioni ovunque, tipo qui – o dai Mulets con gli sci – anche qui relazioni ovunque, ad esempio qui e qui.
SOGNI NEL CASSETTO [ovvero la roba che per anche solo per pensarci bisogna uscire un po’ (a volte un bel po’…) dalla “comfort zone”]
- via Campia al corno stella (200m max 5c) – relazione qui per la combinazione con esprit libre (140m max 5b), qui invece il pilastro oscar (285m max 5c) o qui per regalami un sorriso (290m max 6a).
- Noli Piana (Direttissima) alla torre sud dell’asta sottana – 330m 7 tiri, obbligatorio e max V (relazioni qui e qui)
- Via eterni peter pan alla rocca la Meja – 350m 9 tiri obbligatorio e max 6a+ – relazioni e immagini qui, qui e qui
- La Biancograt al Bernina (qui, qui, ecc..)
- La cresta Rey alla Dufour.
- La cresta Signal alla Gnifetti
- Lo Sperone della Brenva (questo qui…)
MERENDE AD ALTA QUOTA – Ovvero le cose che si possono fare insieme, con circa 1 unica destinazione, ma con modalita’ a volte drammaticamente diverse
- progetto “Una birra alla Margherita“, qualcuno dalla normale (vedi qui), qualcuno dalla Signal (vedi sopra)
- progetto “i monti di casa (mia)” – merenda in cima al Monte Bove , qualcuno passeggiando, qualcuno su dalla Alletto – Consiglio
La prima volta fa sempre male
Doveva succedere, e’ successo col botto.
A quelli che vanno a fare la loro prima scialpinistica di solito i compagnetti li portano a bordo pista, su’ per il monticello dietro casa e poi giu da pianori quasi orizzontali con la neve trasformata e levigata.
A me i miei compagnetti mi hanno portato a fare 1200 m di dislivello in su’ e una 4.2 E2 in giu (la scala delle difficolta sta qui), l’immagine in testa e’ quella della parete su cui corre la linea di discesa. L’itinerario e’ questo qui
Permango dell’idea che sciare (soprattutto nella powder) con 2 snowboard, 1 per gamba, sia contro natura, pero’ il grande insegnamento di oggi e’ che bisogna essere piu’ allenati. Il resto sono tutte cazzate. Anche il ginocchio tritato.
Va da se che chi conosce chi affitta delle splitboard e’ invitato a contattarmi
Una domenica
La surrealtà di un appuntamento in cima a una montagna, alle 7:30 del mattino, con un cronometrista (montagna bassa, mind you…), i dubbi su dove è opportuno mettere le corde fisse per una gara di trail running (di qua? di la? qui? li? ma se la mettiamo qui vale? ma qua la usano? ma se la lasciamo molla ce la calpestano?) la delusione di un “ristoro” per gli atleti che è fatto da banane, mele, acqua fresca e limoni (pochi gradi sopra lo zero, vento e nebbia, 24 novembre…).
Frase del giorno: “adesso la senti molla, ma se la prendi in mano vedrai che e’ meglio”.
Il vertikal di Punta Martin da un p.to di vista peculiare